E' stato adottato il modello di "buona pratica" messo a punto da ISFOL a fine anni ' 90, in base al quale è considerata buona pratica una prassi formativa che:
- Si dimostra efficace rispetto ai problemi che intende affrontare (Qualità strategica)
- E' attuata in modo efficace (sotto il profilo gestionale), efficiente, in modo conforme a standard fissati (Qualità attuativa)
- E' riproducibile in altri territori o organizzazioni (Riproducibilità)
- E' trasferibile a campi di applicazione simili o diversi (Trasferibilità).
Tali criteri sostengono l'interesse specifico del progetto, che mira a selezionare un nucleo di esperienze formative d'eccellenza animate da efficienti strategie progettuali, in grado di favorire gli obiettivi di: occupabilità, professionalizzazione, costruzione di partenariati, di reti e di sistemi professionali. Ulteriori criteri che guidano la selezione delle Buone Pratiche sono: il livello di innovazione delle esperienze, la loro capacità di essere riprodotte per problematiche analoghe, la loro attitudine a essere utilizzate come modello per problemi di ordine differente da quelli per cui sono state concepite.
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